Sul mercato si diffondono controlli da remoto sull’esistenza e i contenuti dei lavori 110%. Critiche dei professionisti: «Richiesta vessatoria»
Video abbinati alle asseverazioni. E foto certificate, per attestare luogo e momento dello scatto. Il sistema di prove e documenti a supporto dei cantieri di superbonus si arricchisce di nuovi elementi. Il digitale diventa, in sostanza, uno strumento per rendere più semplici controlli e verifiche successivi, dando un altro colpo alle possibili frodi.
La novità più recente, su questo fronte, arriva dalla piattaforma di Deloitte per la cessione dei crediti. Nei giorni scorsi tra i documenti da caricare è stata inserita una nuova asseverazione video, contestuale a tutte le asseverazioni rilasciate.
«Il tecnico che rilascia le asseverazioni dovrà effettuare un breve video descrittivo dell’intervento», spiega la documentazione della piattaforma. Il video dovrà essere registrato presso l’immobile oggetto dell’intervento, che dovrà essere riconoscibile: «Ad esempio – si legge – inquadrando il cartellone di cantiere e il civico e l’immobile nel contesto dell’aerea circostante».
All’interno del video, che non dovrà durare più di cinque minuti, il tecnico dovrà confermare gli importi e gli interventi asseverati, inquadrando le lavorazioni eseguite. In caso di interventi che riguardano esclusivamente gli impianti (caldaia, fotovoltaico, accumulo) o gli infissi effettuati presso villette unifamiliari o in singoli appartamenti, a registrare il contributo può essere l’installatore.
La novità ha scatenato reazioni durissime tra i professionisti. La Rete delle professioni tecniche si prepara a inviare una diffida alla società ed «esprime la più assoluta indignazione per questa incredibile iniziativa». Inarsind, l’associazione sindacale di architetti e ingegneri liberi professionisti, ha inviato una lettera a Deloitte, chiedendo di recedere dall’iniziativa, e spiegando che «si tratta di una richiesta che innanzitutto offende intere categorie di professionisti perché denota al di là di ogni reale intenzione, un pregiudiziale sospetto verso la non veridicità dell’asseverazione già prevista». Mentre diversi ordini degli architetti locali, in un’altra missiva, parlano di richiesta «intempestiva e vessatoria».
Da Deloitte chiariscono che questi video «sono volti a rafforzare i controlli antifrode a tutela dell’erario, delle imprese, dei committenti, dei professionisti e dei soggetti cessionari, al fine della più sicura verifica e più rapida monetizzazione degli incentivi». L’obiettivo, insomma, è agevolare le verifiche dell’agenzia delle Entrate. Inoltre, «saranno agevolati tutti i soggetti che sono, ad oggi, chiamati e ad eseguire i controlli da parte delle banche e delle altre entità che acquistano i crediti».
Polemiche a parte, le prove video e fotografiche stanno diventando un elemento centrale per i cantieri di superbonus. Succede, ad esempio, che banche e altri intermediari chiedano di portare, a supporto delle pratiche, prove video certificate sulla reale consistenza dei lavori.
gioco società che si occupano di ispezioni video. I loro tecnici guidano in una video call da remoto una persona presente in cantiere per acquisire prove sui diversi dettagli costruttivi. «Noi geolocalizziamo l’immobile – spiega Giulio Lingua, ad di Verypro, società che si occupa di queste verifiche -, controlliamo i punti cruciali del cantiere, ci assicuriamo che i lavori siano stati effettivamente realizzati, in linea con la documentazione che è stata presentata. Alla fine prepariamo delle immagini e una relazione che conserviamo per otto anni». Il tutto viene certificato con tecnologia blockchain.
(Fonte: ilsole24ore.com)